Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3619 del 29 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3619PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto anche dalla sussistenza di una presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., in relazione alla gravità del reato associativo contestato, senza che tale pericolo sia escluso dalla circostanza che l'imputato sia già sottoposto a custodia cautelare per altri reati, atteso che lo stato di detenzione non esclude in modo assoluto la possibilità di un recupero, anche temporaneo, della libertà e, conseguentemente, il rischio di commissione di ulteriori gravi delitti. Il giudice di merito, pertanto, è tenuto a valutare la sussistenza concreta e attuale del pericolo di recidiva, dando adeguata motivazione in ordine agli elementi indiziari posti a fondamento di tale valutazione, senza che il controllo di legittimità possa spingersi fino a una rivalutazione degli apprezzamenti di fatto compiuti dal giudice di merito, purché la motivazione sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE E - rel. Consigliere

Dott. BASSI A. - Consigliere

Dott. ROSATI Martin - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/10/2020 del Tribunale di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ercole Aprile;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LOCATELLI Giuseppe, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di Brescia, adito ai sensi de…

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