Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 50757 del 28 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:50757PEN

Massima

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Il comportamento violento e aggressivo di un genitore nei confronti del coniuge e dei figli, reiterato nel tempo e tale da costringere la vittima ad allontanarsi più volte da casa, integra il reato di maltrattamenti in famiglia, anche in assenza di lesioni fisiche gravi, in quanto cagiona un grave pregiudizio all'equilibrio psicofisico e all'armonia del nucleo familiare. Le dichiarazioni della vittima, se coerenti e logiche e trovano riscontro in elementi di prova come referti medici e interventi delle forze dell'ordine, devono essere ritenute attendibili, anche in presenza di apparenti contraddizioni dovute al contesto di violenza e al tentativo di ripristinare la convivenza. Il giudice di merito, nel valutare la gravità del fatto e nel determinare la pena, deve considerare l'obiettiva gravità della condotta, la sua reiterazione nel tempo, le gravi conseguenze arrecate ai minori e l'eventuale precedente specifico, senza che il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche possa essere censurato in sede di legittimità, se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 2/07/2015 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appel…

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