Consiglio di Stato sentenza n. 4237 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:4237SENT

Massima

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Il permesso di soggiorno per attesa occupazione può essere rilasciato o rinnovato solo se lo straniero ha dimostrato in passato di poter ottenere una legittima occupazione e di essere in grado di reperire una nuova entro il lasso di tempo previsto dalla legge. Pertanto, l'Amministrazione deve valutare, in chiave prospettica, alla luce delle vicende pregresse e delle informazioni acquisite in ordine alle aspettative e capacità di lavoro dello straniero, la possibilità che egli entro il periodo di tempo concesso venga a disporre di un reddito adeguato derivante da fonti di sostentamento lecite. Il possesso di un reddito minimo, di cui all'art. 29 comma 3 lett. b) del d.lgs. 286/1998, costituisce una condizione soggettiva non eludibile ai fini del rilascio e del rinnovo del permesso di soggiorno all'extracomunitario, finalizzata ad evitare l'inserimento nel tessuto sociale ed economico nazionale di soggetti che non siano in grado di offrire un'adeguata contropartita in termini di lavoro e di partecipazione fiscale alla spesa pubblica. Eventuali periodi di inattività (di disoccupazione) nell'arco temporale del precedente permesso devono essere considerati dall'Amministrazione e computati nel periodo annuale, fino a poter determinare la non spettanza di un ulteriore periodo di attesa di occupazione, avendo lo straniero sostanzialmente già fruito di un anno di permanenza, utile a trovare un lavoro. Inoltre, l'omessa traduzione del provvedimento di diniego di un permesso di soggiorno nella lingua conosciuta dal destinatario extracomunitario dell'atto non inficia la validità dell'atto nelle ipotesi in cui la predetta omissione non ha impedito allo straniero di impugnarlo tempestivamente e di svolgere compitamente le proprie difese, risultando, in tale fattispecie, del tutto ininfluente la relativa violazione formale.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/07/2018

N. 04237/2018REG.PROV.COLL.

N. 08417/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8417 del 2016, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), 5;

contro

Ministero dell'Interno, Questura di Reggio Calabria, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Gen.Stato, domiciliata ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Calabria, Sezione staccata di Reggio Calabria n. 569 del 2016, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli at…

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