Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44390 del 24 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:44390PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini della configurabilità del delitto previsto dall'art. 615 ter cod. pen., l'accesso di soggetto abilitato ad un sistema informatico è abusivo solo quando l'agente viola i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema ovvero pone in essere operazioni di natura ontologicamente diversa da quelle di cui egli è incaricato ed in relazione alle quali l'accesso è a lui consentito. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso che l'accesso ai dati di un sistema informativo di tipo "chiuso" in dotazione delle forze di polizia, possa essere considerato "abusivo" per la sola violazione dei principi generali di imparzialità e trasparenza dell'azione amministrativa, essendo comunque necessario accertare il contenuto delle prescrizioni formalmente impartite dal "dominus loci").

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 68/2014 TRIB. LIBERTA' di POTENZA, del 29/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, dr. Carmine Stabile, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Potenza, con ordinanza confermata dal Tribunale del…

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