Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41038 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41038PEN

Massima

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Il reato di commercio di prodotti con segni falsi di cui all'art. 474 c.p. si configura quando i prodotti recano riproduzioni fedeli e confondibili di marchi tutelati, a prescindere dall'effettivo inganno del singolo acquirente o dalla consapevolezza della falsità da parte dello stesso. Ciò in quanto la norma penale tutela in via primaria la pubblica fede, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi o segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno e i prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione. Pertanto, non rileva la c.d. "contraffazione grossolana" né la presenza di diciture che attestano la non corrispondenza dei prodotti agli apparenti originali, quando tali diciture risultano in secondo piano e con caratteri minori rispetto ai marchi contraffatti predominanti. Il reato di cui all'art. 474 c.p. è un reato di pericolo, per la cui configurazione non occorre la realizzazione dell'inganno né ricorre l'ipotesi del reato impossibile, qualora la grossolanità della contraffazione e le condizioni di vendita siano tali da escludere la possibilità che gli acquirenti siano tratti in inganno. In tali casi, i beni sottoposti a sequestro sono suscettibili di confisca in caso di definitivo accertamento della sussistenza del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI P. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emesso dal Tribunale di Brindisi il 04/05/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CARDINO Alberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza indicata in epigrafe, recante il rigetto di u…

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