Cassazione penale Sez. III sentenza n. 10079 del 6 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10079PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così espresso: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente disposta nei confronti di un indagato per reati di natura sessuale contro minori, anche in assenza di precedenti penali, qualora il quadro indiziario evidenzi una particolare gravità delle condotte contestate, sia in astratto che in concreto, e la sussistenza di un concreto pericolo di reiterazione del reato nei confronti di altri minori, in ragione delle modalità di approccio e di adescamento utilizzate dall'indagato, nonché della sua attività professionale che gli ha consentito di acquisire una diretta conoscenza della gravità dei fatti ascritti. In tali casi, la misura cautelare più grave può ritenersi proporzionata e adeguata, anche in presenza di fattori favorevoli all'indagato come l'incensuratezza e il trasferimento in altra sede di lavoro, ove tali elementi non siano sufficienti ad escludere il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Fi. Br., nato ad (OMESSO);

indagato articoli 56 e 600 ter c.p.;

avverso l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Sassari;

Sentita la relazione del Cons. Dr. MULLIRI Guicla;

Sentito il P.M. nella persona del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Provvedimento impugnato e motivi del ricorso - Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale per…

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