Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 27348 del 14 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27348PEN

Massima

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La mancata indicazione, nell'atto di querela, delle formalità di identificazione del querelante da parte dell'autorità ricevente non determina l'invalidità della querela stessa, qualora risulti comunque certo che il proponente sia il soggetto legittimato a presentarla. L'identificazione del querelante non deve essere intesa in modo formalistico, potendo essere desunta anche da atti successivi, dalla sequenza procedimentale o dalla costituzione di parte civile, purché sia incontestabilmente accertata l'effettiva legittimazione del soggetto a proporre la querela. La giurisprudenza di legittimità è consolidata nel ritenere che la mancata attestazione, nell'atto di querela, delle formalità di identificazione del querelante non comporta l'invalidità dell'atto, quando risulti comunque certa l'identità del soggetto legittimato a presentarla.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. IACOPINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

Dott. BIANCHI Luisa - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI SALERNO;

nei confronti di:

1) CI. DA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 155/2006 GIUDICE DI PACE di EBOLI, del 19/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO MASSAFRA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annul…

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