Il diritto di recesso del socio da una società di capitali può essere validamente esercitato anche con un riferimento generico alle deliberazioni assembleari che ne costituiscono il presupposto, purché tali deliberazioni siano agevolmente individuabili e conoscibili dalla società mediante l'uso dell'ordinaria diligenza. Il socio recedente non è tenuto a indicare in modo specifico e analitico le motivazioni del proprio recesso, essendo sufficiente il richiamo alle deliberazioni assembleari che lo legittimano, le quali devono essere facilmente identificabili dalla società destinataria della comunicazione di recesso. L'interpretazione della volontà espressa dal socio recedente non può essere fondata sull'applicazione di criteri ermeneutici diversi da quelli previsti dalla legge, quali l'uso della diligenza ordinaria, ma deve avvenire in conformità alle norme codicistiche sull'interpretazione degli atti giuridici unilaterali. Tuttavia, l'uso della diligenza ordinaria può essere utilizzato dal giudice non per interpretare la volontà del socio recedente, bensì per valutare la conoscibilità del contenuto della comunicazione di recesso da parte della società, al fine di escludere profili di indeterminatezza della stessa.