Il rilascio di una licenza per l'esercizio di attività di vigilanza privata è subordinato al possesso, da parte del titolare, di adeguata capacità tecnica, organizzativa e finanziaria, come previsto dall'art. 136 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). L'Amministrazione competente, nell'ambito del proprio potere discrezionale, può revocare la licenza concessa qualora accerti il venir meno dei requisiti tecnici e organizzativi necessari per l'esercizio dell'attività, nonché l'inosservanza delle prescrizioni imposte, come la sospensione temporanea dell'attività. La revoca della licenza, in tali casi, non costituisce un atto arbitrario o irragionevole, ma rappresenta l'esercizio legittimo del potere di autotutela amministrativa finalizzato a garantire la sicurezza pubblica e la regolarità dell'attività di vigilanza privata. L'Amministrazione, nel provvedere alla revoca, deve tuttavia motivare adeguatamente la propria decisione, indicando in modo chiaro i presupposti di fatto e di diritto che la giustificano.