Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45983 del 7 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:45983PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della custodia cautelare in carcere, può essere desunto dai precedenti penali dell'indagato, anche se di natura diversa rispetto al reato contestato, purché la condotta predatoria e la pericolosità sociale emergano in modo evidente dalla gravità e dalle modalità della condotta criminosa, indipendentemente dalla collaborazione prestata alle indagini. La misura cautelare detentiva è adeguata quando la condotta dell'indagato, per la sua allarmante pericolosità, rivela un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, tale da giustificare l'esigenza cautelare di prevenzione generale e speciale, anche in assenza di specifici e recenti precedenti per lo stesso tipo di reato. Il giudice, nel valutare la sussistenza del pericolo di reiterazione, deve considerare la gravità e le modalità della condotta contestata, nonché la personalità dell'indagato desumibile dai suoi precedenti, senza che sia necessario un automatico collegamento tra la fattispecie cautelare e i reati precedentemente commessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. Ma. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Palermo depositata il 19 giugno 2007;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NAPPI Aniello; Udite le conclusioni del P.M. Dott. CIANI Gianfranco, che ha chiesto l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Palermo ha confermato in sede di riesame la misura della cust…

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