Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23387 del 1 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23387PEN

Massima

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Il porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, quali coltelli e cacciaviti, fuori dalla propria abitazione, è punibile ai sensi della legge n. 110 del 1975, articolo 4, comma 2, anche quando l'imputato sostenga che tali oggetti appartenessero ad un terzo e fossero stati dimenticati nel suo veicolo. Il giudice, nel valutare la sussistenza del "giustificato motivo" che esclude la punibilità, deve verificare la corrispondenza tra la natura dell'oggetto, le modalità del fatto, le condizioni soggettive del portatore e la normale funzione dell'oggetto, non essendo sufficiente la mera affermazione dell'imputato sulla provenienza degli oggetti o sulla loro destinazione ad attività lavorative. Pertanto, il possesso di un coltello da cucina di grandi dimensioni e di cacciaviti nel veicolo dell'imputato, senza che questi abbia fornito immediate e plausibili spiegazioni agli agenti di polizia, integra il reato di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, non potendo essere giustificato sulla base di dichiarazioni rese successivamente, specie se provenienti da soggetti legati all'imputato da rapporti di amicizia o di lavoro, le quali non risultino pienamente coerenti con le risultanze processuali, come la sospensione dell'assicurazione del veicolo in un periodo in cui non risultava utilizzato dal padre dell'imputato. La valutazione del giudice di merito in ordine alla credibilità e attendibilità delle giustificazioni addotte dall'imputato è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti viziata da travisamento della prova, il che non ricorre quando il giudice abbia analizzato tutte le emergenze processuali in modo logico e coerente, privilegiando gli elementi oggettivi rispetto alle mere dichiarazioni difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 309/2013 GIP TRIBUNALE di ROVERETO, del 09/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Pinelli M.S. che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza resa il 9 gennaio 2014 il G.I.P. del Tribunale di Rovereto, a…

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