Cassazione civile Sez. III sentenza n. 9046 del 15 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9046CIV

Massima

Massima ufficiale
La revoca dell'anticipazione di somme alle imprese appaltatrici di opere pubbliche (di cui all'art. 3 del d.m. 25 novembre 1972, emanato in attuazione dell'art. 12, commi sesto, settimo ed ottavo del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440, come integrato dall'art. 2 del d.P.R. 30 giugno 1972, n. 627) esprime l'esercizio di un potere di autotutela dell'ente committente, in presenza del fatto obiettivo della mancata prosecuzione dell'appalto, ed implica il diritto di chiedere anche al fideiussore (che ha garantito l'anticipazione) il pagamento della somma anticipata, senza che possa essere opposta al committente stesso la non imputabilità dell'inadempimento all'appaltatore, ovvero la compensazione per crediti derivanti da lavori da quest'ultimo eseguiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRIFONE Francesco - Presidente

Dott. FILADORO Camillo - rel. Consigliere

Dott. UCCELLA Fulvio - Consigliere

Dott. TALEVI Alberto - Consigliere

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 578/2006 proposto da:

AS. GE. S.P.A. (OMESSO) in persona dei legali rappresentanti e procuratori speciali Dott. SU. PA. e Sig. RA. GI. , elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEI TRE OROLOGI 14-A, presso lo studio dell'avvocato GAMBINO Agostino, che la rappresenta e difende giusta delega a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

ER. TE. SPA in persona del Consigliere di Amministrazione e legale rapp…

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