Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51156 del 29 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:51156PEN

Massima

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La richiesta di revoca della confisca di beni disposta nell'ambito di un procedimento di prevenzione è inammissibile in assenza di nuovi elementi probatori significativi, in quanto non è consentito rimettere in discussione elementi già considerati nel procedimento originario o in esso deducibili. La procura speciale del difensore è necessaria nel caso di ricorso per cassazione proposto da terzi interessati avverso il decreto che dispone la misura di prevenzione della confisca, non essendo sufficiente la sola rappresentanza processuale. Inoltre, il ricorso che si caratterizzi per genericità ed aspecificità rispetto alla motivazione del provvedimento impugnato deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennar - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antoni - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfred - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 36/2014 CORTE APPELLO di LECCE, del 11/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) e' stato sottoposto alla misura di prevenzione personale e patrimoniale con decreto del tribunale di Lecce del 28 maggio 2003, che ha disposto altresi' la confisca di …

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