Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30898 del 5 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:30898PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene esposto alla pubblica fede, anche se commesso in presenza del proprietario, integra il reato di danneggiamento ai sensi dell'art. 635 c.p., in quanto la ratio della norma risiede nella minorata possibilità di difesa del bene connessa alla sua particolare situazione di esposizione, affidata all'altrui senso di onestà e rispetto. Pertanto, la circostanza che il proprietario abbia scorto l'azione lesiva senza poter intervenire tempestivamente non esclude la configurabilità del reato, in quanto la res risulta comunque sottratta alla sua diretta vigilanza. Il principio di diritto secondo cui la esposizione della cosa alla pubblica fede non comporta che la stessa si trovi fuori dalla sfera di diretta vigilanza del proprietario, ma implica una minorata possibilità di difesa, è consolidato nella giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matil - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SGADARI G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/02/2020 della CORTE DI APPELLO DI L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. LOCATELLI Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza emessa in data 12/2/2020 la Corte …

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