Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28510 del 14 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28510PEN

Massima

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Il delitto di truffa si configura quando l'agente, attraverso una serie preordinata di artifici e raggiri, inganna la vittima inducendola in errore e procurandosi così un ingiusto profitto con altrui danno. A tal fine, non è necessario un programma criminoso particolarmente complesso e articolato, essendo sufficiente che l'agente, dopo aver conquistato la fiducia della vittima attraverso pagamenti iniziali regolari, la induca in errore circa la propria solvibilità e affidabilità, inducendola a consegnargli somme di denaro o altri valori che non verranno poi onorati. La mancata diligenza o prudenza della persona offesa non esclude la configurabilità del reato, in quanto determinata dalla fiducia che l'agente ha saputo conquistarsi. Inoltre, la condotta dell'agente può integrare il delitto di truffa anche quando una parte delle somme indebitamente ottenute sia stata accreditata su un conto corrente intestato a terzi, purché tale intestazione sia stata fittiziamente utilizzata dall'agente per rafforzare la propria rappresentazione ingannevole. Il delitto di truffa, e non quello di insolvenza fraudolenta, si configura quando l'agente non si sia limitato a dissimulare il proprio stato di insolvenza, ma abbia attivamente ingenerato nella vittima una rappresentazione ingannevole circa la propria solvibilità, anche attraverso precedenti pagamenti in contanti. Il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato facendo riferimento alla significativa entità del danno patrimoniale procurato e ai precedenti specifici dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2019 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MANTOVANO ALFREDO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARINELLI FELICETTA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE DI APPELLO di ANCONA, con sentenza in data 15/10/2019- dep. 24/12/2019, confermava la …

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