La classificazione del territorio comunale in zone ai fini della disciplina dell'inquinamento acustico, di cui all'art. 6, comma 1, della legge n. 447/1995, è condizionata alla previa fissazione, da parte della regione, dei criteri di cui all'art. 4, comma 1, lettera a), della medesima legge, in assenza dei quali il comune non può legittimamente procedere alla zonizzazione acustica e trovano applicazione, in via transitoria, solo i limiti assoluti di immissione sonora previsti dal D.P.C.M. 1° marzo 1991, senza possibilità di applicare i limiti differenziali di cui al D.P.C.M. 14 novembre 1997. Di conseguenza, l'ordinanza sindacale che imponga al privato l'adozione di misure di contenimento o abbattimento delle emissioni sonore sulla base di una zonizzazione comunale illegittima per difetto dei necessari criteri regionali, è essa stessa illegittima, non potendo essere qualificata come ordinanza contingibile e urgente ai sensi dell'art. 8 della legge n. 447/1995, in assenza di una comprovata e imminente necessità di tutela della salute pubblica o dell'ambiente.