Il contratto di locazione di immobili pubblici per finalità non abitative, pur se stipulato dalla pubblica amministrazione, è soggetto al regime di rinnovo tacito previsto dagli artt. 27 e 28 della legge n. 392 del 1978 (c.d. "legge sull'equo canone"), in assenza di espressa previsione contraria, in quanto tale meccanismo di rinnovo costituisce un effetto legale e non una manifestazione tacita di volontà dell'amministrazione. Pertanto, il mancato esercizio della disdetta entro il termine di 12 mesi antecedenti la scadenza del contratto comporta il rinnovo automatico dello stesso per un ulteriore periodo di pari durata, senza che l'amministrazione possa negare la legittimazione del conduttore a presentare istanze relative all'immobile locato. L'amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente l'eventuale diniego di rinnovo, giustificandolo con l'esigenza di utilizzare l'immobile per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, in conformità all'art. 29, comma 1, lett. b), della legge n. 392 del 1978.