Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24619 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24619PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in cambio della rivelazione di notizie riservate inerenti a un procedimento penale a suo carico, accetta o riceve la promessa di denaro da parte del soggetto indagato, commette il reato di corruzione propria. Tale condotta, caratterizzata dalla preparazione accurata dell'incontro e dalla consapevolezza delle intercettazioni in corso, integra gli estremi del patto corruttivo, nonostante l'iniziale tentativo dell'indagato di ridimensionare i fatti. Le dichiarazioni del correo, pur non equiparabili alla chiamata in correità, costituiscono comunque elemento indiziario valutabile dal giudice nel quadro di una complessiva valutazione probatoria, senza necessità di riscontri esterni. Le intercettazioni autorizzate per reati tributari e fallimentari, in presenza di un vincolo di connessione sostanziale con il reato di corruzione, sono utilizzabili ai fini della configurazione di quest'ultimo, rientrando tra le ipotesi delittuose per le quali è consentito il ricorso a tale mezzo di ricerca della prova. La sussistenza delle esigenze cautelari, desumibile dalla gravità del fatto e dalla prontezza dell'adesione del pubblico ufficiale alla condotta corruttiva, non è inficiata dal mero decorso del tempo, ove questo non risulti particolarmente significativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 26 ottobre 2022 dal Tribunale di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Milano, in parziale accoglimento dell'appello proposto dal Pu…

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