Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35255 del 10 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35255PEN

Massima

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Il ricorso all'utilizzo del "metodo mafioso" ai fini dell'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. non presuppone necessariamente l'esistenza di un'associazione mafiosa costituita, essendo sufficiente che la violenza o la minaccia assumano veste tipicamente mafiosa ovvero integrino modalità della condotta evocanti la forza intimidatrice propria dell'agire mafioso. Pertanto, l'aggravante può essere riconosciuta anche sulla base della percezione che l'agente appartenga ad un'associazione mafiosa, esistente o meno, o agisca su suo mandato, senza che ciò possa essere ricondotto ad una mera apparenza derivante da un condizionamento ambientale, purché il giudice offra plurimi indici fattuali idonei a disegnare uno scenario di ricorso al metodo mafioso dotato di sufficiente gravità indiziaria. Tali indici possono essere individuati non solo nelle modalità plateali e organizzate dell'azione criminosa, ma anche nella caratura criminale della vittima, nonché nella volontà di quest'ultima di reagire all'agguato con analoga azione, elementi che concorrono a delineare un contesto di natura mafiosa, senza che rilevi l'assenza di prova in ordine al movente sottostante l'attentato, atteso che il focus è il ricorso al "metodo mafioso" a prescindere dalle effettive ragioni dell'agguato. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura cautelare detentiva possono essere motivate anche prescindendo dall'innesco delle presunzioni di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., valorizzando il pericolo concreto ed attuale di reiterazione criminosa desumibile dalle modalità plateali e dalla chiara intenzione omicidiaria dell'azione, nonché dalla circostanza che l'arma non sia stata ancora rinvenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/07/2020 del TRIB. LIBERTA' di SALERNO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. TERESA LIUNI;
sentite le conclusioni del Procuratore generale, Dott. ELISABETTA CENICCOLA, la quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS), del foro di NOCERA INFERIORE, anche quale sostituto processuale dell'avvocato (OMISSIS) del foro di SALERNO, in difesa di (OMISSIS), che con…

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