Il giudice di merito, nel valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato, è tenuto a considerare l'intero quadro probatorio, senza incorrere in vizi logici o giuridici. Pur in presenza di una grave patologia psichiatrica, l'esclusione della totale incapacità di intendere e di volere è legittima qualora risulti che l'imputato, quando in stato di sobrietà, conservi le proprie facoltà mentali e non versi in condizioni di intossicazione cronica da alcolici accertate dal perito. Il giudice di merito gode di ampio potere discrezionale nella valutazione della prova, che non può essere sindacata in sede di legittimità se non per vizi logici o giuridici. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione per ragioni di fatto involgenti la valutazione probatoria comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle Ammende.