Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15675 del 8 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15675PEN

Massima

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La modifica della data di emissione di un assegno bancario da parte del prenditore del titolo, al fine di ottenere anticipatamente la valuta, integra il reato di falso in titoli di credito ai sensi degli articoli 485 e 491 del codice penale, in quanto l'assegno così alterato assume un'apparenza diversa rispetto a quella originaria, violando l'affidamento dei terzi sui suoi elementi essenziali. Tale condotta è penalmente rilevante indipendentemente dal fatto che l'assegno fosse originariamente postdatato, poiché la data successiva apposta non può essere considerata come non apposta, essendo comunque parte integrante del titolo di credito. La tutela penale in materia di falso in titoli di credito mira a preservare l'affidamento che i terzi ripongono negli elementi costitutivi del titolo, a garanzia della circolazione e della sicurezza dei rapporti giuridici. Pertanto, qualsiasi alterazione di tali elementi, anche se finalizzata a ottenere un vantaggio economico, integra il reato di falso, senza che rilevi la configurabilità di una diversa fattispecie come la truffa. La massima si applica a tutti i casi in cui il prenditore di un assegno bancario ne modifica la data di emissione per anticiparne l'incasso, a prescindere dalle specifiche circostanze del fatto concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 26/11/2012 dalla Corte di appello di Milano;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MURA Antonio che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il 26/11/2012 la Corte di appello di Milano confe…

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