La richiesta di revisione di una sentenza di patteggiamento può essere dichiarata inammissibile per manifesta infondatezza quando le nuove prove allegate, pur formalmente nuove, risultano inidonee a scalfire il solido quadro probatorio già valutato nel giudizio di merito, fondato su convergenti elementi di natura dichiarativa e oggettiva, tra cui le dichiarazioni di più collaboratori di giustizia. In tali casi, il giudice della revisione può limitarsi a una delibazione sommaria delle nuove prove, senza procedere ad un apprezzamento di merito, riservato al giudice della revisione, essendo sufficiente rilevare l'evidente incapacità delle allegazioni difensive di travolgere il giudicato. Inoltre, la richiesta di revisione non può essere fondata su una mera diversa valutazione di prove già conosciute ed esaminate nel precedente giudizio, ma richiede l'acquisizione di nuovi elementi di fatto idonei a determinare un effetto demolitorio del giudicato secondo il parametro di giudizio dell'art. 129 c.p.p., applicabile anche nel rito alternativo del patteggiamento.