Il reato di lesioni personali si configura quando l'alterazione anatomica o funzionale dell'organismo, ancorché localizzata, di lieve entità e non influente sulle condizioni organiche generali, determina uno stato di malattia che perdura fino al completo ristabilimento delle normali funzioni. La nozione di "malattia" ai fini del delitto di lesioni personali non comprende tutte le alterazioni di natura anatomica, ma solo quelle da cui deriva una limitazione funzionale o un significativo processo patologico o l'aggravamento di esso ovvero una compromissione delle funzioni dell'organismo, anche non definitiva, ma comunque significativa. Pertanto, il prolungamento della prognosi iniziale oltre i venti giorni, determinato dalla necessità di mantenere un dispositivo di contenimento in relazione all'evidente limitazione funzionale derivante dalle lesioni subite, è sufficiente a radicare la competenza del Tribunale ordinario, in luogo del Giudice di Pace. La mancata assunzione di una prova richiesta dalla difesa, per essere rilevante ai fini dell'annullamento della sentenza, deve essere specificamente motivata in ordine alla decisività della stessa, non essendo sufficiente una generica deduzione di violazione del diritto di difesa.