Cassazione penale Sez. V sentenza n. 47114 del 13 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:47114PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di riscontri oggettivi esterni, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare, in quanto la loro attendibilità può essere valutata dal giudice sulla base di elementi intrinseci, quali la coerenza, la precisione e la costanza delle stesse. Inoltre, il reiterarsi di condotte persecutorie, anche in violazione di precedenti misure cautelari, costituisce un elemento di accresciuta pericolosità sociale che legittima l'applicazione di una misura cautelare più rigorosa, in conformità al principio di adeguatezza e proporzionalità delle cautele. Il giudice, nel valutare la credibilità della persona offesa e l'esigenza di applicare una misura più grave, deve motivare in modo logico e coerente il proprio provvedimento, senza necessità di riscontri esterni alle dichiarazioni accusatorie, purché queste risultino attendibili sulla base di valutazioni intrinseche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A - Presidente

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriel - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 113/2014 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 06/03/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LIGNOLA FERDINANDO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. SELVAGGI Eugenio, ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 6 marzo 2014 il Tribunale per il riesame di Bari accoglieva l'appello proposto dal Pubblico Ministero c…

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