La sanzione pecuniaria prevista dall'art. 167, comma 5, del D.Lgs. n. 42/2004 per gli interventi edilizi realizzati in assenza o in difformità dall'autorizzazione paesaggistica è dovuta anche in assenza di danno ambientale, essendo sufficiente l'accertamento del profitto conseguito dal trasgressore. Il regolamento comunale può prevedere una sanzione forfettaria di importo ridotto per gli interventi che abbiano un "lieve impatto paesaggistico", senza che sia necessario accertare la "particolare tenuità" dell'abuso. La prescrizione quinquennale della sanzione decorre dalla cessazione della permanenza dell'illecito, coincidente con il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria. Ai fini della quantificazione del profitto, anche le modifiche alle aperture esterne di un fabbricato legittimamente realizzato possono determinare un aumento di valore dell'immobile, giustificando l'applicazione dei parametri previsti dal regolamento comunale per il calcolo della sanzione.