Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23005 del 4 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:23005PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso è autonomo rispetto ai reati-fine commessi dall'organizzazione criminale, essendo sufficiente la prova del contributo, anche non necessariamente di natura criminale, fornito dall'imputato alla vita e alle attività del sodalizio, senza che sia necessaria la condanna per alcuno dei delitti rientranti nel programma dell'associazione. La valutazione della prova della partecipazione associativa rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale può desumerla da elementi indiziari, come il ferimento dell'imputato in un agguato di matrice camorristica, le conversazioni intercettate tra i partecipi del sodalizio riguardanti azioni ritorsive, nonché il ritrovamento di un'arma nella stanza di ospedale dove l'imputato era ricoverato, senza che il giudice di legittimità possa sindacare tale valutazione, salvo che non si ravvisi un travisamento del fatto o una violazione delle regole sulla valutazione della prova. Il giudice di appello, nel caso di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 599 c.p.p., comma 4, non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell'imputato per taluna delle cause previste dall'art. 129 c.p.p., essendo la sua cognizione limitata ai soli motivi non rinunciati, ovvero alla sola determinazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. RO. GA. N. IL (OMESSO);

2) SO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/12/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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