Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16054 del 12 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16054PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, deve essere valutato in concreto sulla base di elementi sintomatici della personalità e delle condizioni di vita dell'indagato, senza che assuma rilievo dirimente il solo decorso del tempo di esecuzione della misura cautelare o l'osservanza delle relative prescrizioni, dovendosi invece considerare ulteriori fattori rivelatori di un mutamento della situazione apprezzata all'inizio del trattamento cautelare. La pregressa incensuratezza dell'indagato costituisce una mera presunzione relativa di minima pericolosità sociale, che può essere superata valorizzando l'intensità del pericolo di recidiva desumibile dalle modalità concrete della condotta tenuta. L'attualità del pericolo di reiterazione del reato non deve essere intesa come imminenza della commissione di ulteriori illeciti, ma come prognosi di commissione di delitti analoghi, fondata su elementi concreti rivelatori di una continuità ed effettività del pericolo, attualizzata al momento dell'adozione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/11/2018 del Tribunale di Perugia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Presidente;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa BARBERINI Roberta Maria, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20/11/2018, il Tribunale di Perugia rigetta…

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