Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il bando di concorso per un posto di archeologo medievista specialista in archeologia islamica, ha rilevato la sopravvenuta carenza di interesse della ricorrente all'azione, dichiarando pertanto l'improcedibilità del giudizio. Tale principio afferma che, qualora nel corso del processo venga meno l'interesse della parte ricorrente all'annullamento dell'atto impugnato, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, non potendo più pronunciarsi nel merito della controversia. Ciò in quanto il processo amministrativo è volto alla tutela di un interesse concreto ed attuale del ricorrente, che deve permanere per tutta la durata del giudizio. La declaratoria di improcedibilità, in luogo della pronuncia di merito, consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale, in linea con il principio di economia processuale. Inoltre, il Tribunale, in considerazione delle peculiari circostanze della vicenda, ha ritenuto sussistenti giusti motivi per compensare integralmente le spese e gli onorari di lite tra le parti, derogando al principio della soccombenza.