Il falso documentale "grossolano", macroscopicamente rilevabile e inidoneo a trarre in inganno, integra il reato di falsità materiale, non quello di uso di atto falso, essendo sufficiente il concorso nella contraffazione del documento attraverso la messa a disposizione della propria fotografia o dei dati anagrafici. La revoca della patente di guida a seguito di avviso orale del Questore contenente le prescrizioni di cui all'art. 3, comma 4, del d.lgs. n. 159/2011 legittima la contestazione del reato di cui all'art. 73 del medesimo decreto, a prescindere dalla depenalizzazione di precedenti violazioni analoghe, in quanto tali precedenti sono comunque rilevanti ai fini della commisurazione della pena, in applicazione dell'art. 133 c.p. La negazione delle circostanze attenuanti generiche e la determinazione della pena base al di sopra del minimo edittale sono adeguatamente motivate sulla base della valutazione negativa della personalità dell'imputato, desunta dai suoi precedenti penali e dalla sottoposizione a misura di prevenzione, nonché dalla gravità del fatto commesso, consistente nel concorso nella contraffazione di un documento per eludere il provvedimento di revoca della patente.