Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna emessa dal giudice di pace, afferma che il primo motivo di ricorso, relativo alla manifesta illogicità della motivazione e al travisamento della prova, è generico e inammissibile, in quanto non indica in modo specifico quale dato oggettivo sarebbe stato travisato dal giudice di merito. Inoltre, le censure di merito sollevate non possono essere oggetto di revisione in sede di legittimità, in assenza delle necessarie allegazioni. Il secondo motivo, relativo all'omessa motivazione sulla documentazione medica, è inammissibile in quanto generico e irrilevante ai fini della decisione, non essendovi stata condanna al risarcimento del danno. Il terzo motivo, concernente la violazione dell'art. 129 c.p.p. per il mancato rilievo della prescrizione del reato, è inammissibile per manifesta infondatezza, in quanto la prescrizione non risulta essere maturata per effetto della sospensione del procedimento. Infine, il ricorso incidentale proposto dalla parte civile è dichiarato inammissibile, in quanto l'ordinamento processuale non prevede il ricorso incidentale in sede di legittimità, potendo la parte civile presentare solo una memoria difensiva in dissenso dall'impugnazione della controparte. Ne consegue la declaratoria di inammissibilità del ricorso dell'imputato, con la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, nonché la condanna alla rifusione delle spese sostenute dalla parte civile.