Il dolo eventuale o diretto del reato di ricettazione può essere desunto dalla consapevolezza dell'acquirente della provenienza illecita dei beni, desumibile da una serie di elementi convergenti e integrati, quali: la conoscenza diretta dell'esatta ubicazione e delle caratteristiche dei beni in un luogo improprio per la loro custodia; l'assenza di qualsiasi indagine sull'origine e provenienza dei beni; le condotte mendaci e reticenti nell'acquisto e nel successivo restauro, senza alcuna comunicazione spontanea alle autorità competenti; la piena conoscenza di tutte le variabili che connotavano in modo specifico quell'affare, come le dimensioni, le caratteristiche, l'epoca di realizzazione e la collocazione dei beni in un deposito di "robe vecchie". Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare la prova della consapevolezza dell'acquirente circa la provenienza delittuosa dei beni, configurando il dolo eventuale o diretto del reato di ricettazione, a prescindere dalla qualifica professionale o dalla competenza tecnica dell'acquirente in materia di beni culturali.