Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19719 del 19 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19719PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere, è tenuto a verificare la congruità e logicità della motivazione adottata dal giudice di merito in relazione ai gravi indizi di colpevolezza e alle esigenze cautelari, senza potersi sostituire alle valutazioni discrezionali di quest'ultimo, salvo il riscontro di palesi illogicità o irragionevolezza. Pertanto, il ricorso è dichiarato inammissibile qualora il giudice di legittimità ritenga adeguatamente motivate le argomentazioni del giudice di merito, anche in ordine alla proporzionalità della misura cautelare rispetto alla gravità del fatto e alle condizioni di salute dell'indagato, non potendo il ricorrente limitarsi a ribadire le proprie diverse valutazioni già confutate dal Tribunale. In tali casi, il giudice di legittimità condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in considerazione del tenore del ricorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. FR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1706/2010 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 22/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

sentite le conclusioni del PG, Dott. SELVAGGI Eugenio che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

FATTO

Ce. Fr. ricorre avverso l'ordinanza del riesame del Tribunale di Catania del 22.10.2010 confermativa dell…

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