Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35406 del 1 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35406PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di corruzione si configura quando un pubblico ufficiale, abusando del proprio ufficio, accetta denaro o altre utilità da privati in relazione al compimento di atti del proprio ufficio, anche se tali atti non costituiscono necessariamente un abuso o una violazione dei doveri d'ufficio. Ai fini della sussistenza del reato di corruzione, non è rilevante che il pubblico ufficiale abbia effettivamente compiuto atti in favore del privato corruttore, essendo sufficiente l'accettazione della dazione o della promessa di denaro o altra utilità. Inoltre, il reato di corruzione può configurarsi anche quando il pubblico ufficiale non abbia un potere decisionale diretto sull'atto oggetto della corruzione, essendo sufficiente che egli rivesta una posizione funzionale che gli consenta di influenzare, anche indirettamente, il compimento dell'atto. Pertanto, il reato di corruzione si realizza anche quando il pubblico ufficiale, pur non avendo un potere decisionale diretto, rivesta una posizione che gli consenta di influenzare, anche indirettamente, il compimento dell'atto oggetto della corruzione. In tali casi, la condotta corruttiva è integrata dall'accettazione della dazione o della promessa di denaro o altra utilità, a prescindere dall'effettivo compimento dell'atto di ufficio oggetto della corruzione. Infine, ai fini della configurabilità del reato di corruzione, non è necessario che vi sia un nesso causale diretto tra la dazione o la promessa di denaro o altra utilità e il compimento dell'atto di ufficio, essendo sufficiente che vi sia un collegamento funzionale tra la prestazione e l'attività del pubblico ufficiale, anche se tale attività non costituisce necessariamente un abuso o una violazione dei doveri d'ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sp. Pa. , nata a (OMESSO) il (OMESSO);

contro la sentenza del 24 settembre 2009 emessa dalla Corte d'appello di Palermo;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del consigliere Dott. ((omissis));

sentito il sostituto procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per non avere l'imputata commesso il fatto.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Con la decisione …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.