Il provvedimento di decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per mancata occupazione dell'immobile per un periodo superiore a sei mesi, senza giustificato motivo e senza preventiva comunicazione all'amministrazione, deve essere adottato dall'ente competente previa adeguata istruttoria volta ad accertare in concreto i presupposti di fatto posti a fondamento della decadenza, attraverso l'acquisizione di elementi probatori idonei a superare le eventuali giustificazioni addotte dall'assegnatario in merito alla temporanea assenza dall'alloggio. In particolare, l'amministrazione deve verificare, anche mediante sopralluoghi o riscontri sui consumi delle utenze, se l'alloggio sia stato effettivamente occupato in modo stabile e continuativo ovvero se vi siano state assenze temporanee e giustificate, tali da non integrare il presupposto della mancata occupazione per un periodo superiore a sei mesi. Inoltre, prima dell'adozione del provvedimento di decadenza, l'ente è tenuto a garantire il contraddittorio con l'interessato, comunicando l'avvio del procedimento ai sensi dell'art. 7 della legge n. 241/1990, al fine di acquisire eventuali elementi giustificativi della temporanea assenza dall'alloggio. In mancanza di una adeguata istruttoria e della comunicazione di avvio del procedimento, il provvedimento di decadenza è illegittimo per difetto di motivazione e violazione del principio del contraddittorio.