Cassazione penale Sez. I sentenza n. 307 del 8 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:307PEN

Massima

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Il mero contatto occasionale e sporadico con un esponente di un'associazione di tipo mafioso, in un contesto territoriale e temporale ben definito, non costituisce di per sé elemento sufficiente per ritenere integrata la partecipazione del soggetto all'associazione criminosa, potendo al più tale elemento essere valorizzato come riscontro ai fini dell'accertamento di una significativa reiterazione di comportamenti, tale da far presumere la stabile compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio. Pertanto, l'adozione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un indagato per il reato di cui all'art. 416-bis c.p. non può fondarsi sul solo elemento di un'isolata intercettazione ambientale, che evidenzi un occasionale contatto con un esponente dell'associazione mafiosa, in assenza di ulteriori elementi idonei a dimostrare la stabile partecipazione del soggetto all'organizzazione criminale, specie quando il fatto contestato risalga a diversi anni prima dell'adozione della misura cautelare e non siano emersi altri comportamenti sintomatici dell'appartenenza del soggetto al sodalizio mafioso nel lungo arco di tempo intercorso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. AL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 321/2009 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del 23/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. LOVOI Francesco, che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;

Udito il difensore Avv. VENTURA Giacomo, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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