Il provvedimento amministrativo di rigetto di un'istanza di concessione demaniale o di autorizzazione all'esercizio di attività portuale, adottato sulla base di una informativa interdittiva che attinge il soggetto richiedente, è legittimo e non può essere annullato in sede giurisdizionale. Ciò in quanto il divieto di cui all'art. 10 del D.P.R. n. 252/1998 impone all'amministrazione di non rilasciare concessioni o autorizzazioni a soggetti destinatari di informative interdittive, a tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica. L'amministrazione, pertanto, non può discostarsi da tale divieto normativo, essendo tenuta a respingere le relative istanze. La sussistenza di una informativa interdittiva a carico del richiedente costituisce, dunque, un legittimo presupposto ostativo al rilascio degli atti richiesti, non sindacabile in sede giurisdizionale, in quanto espressione di un potere amministrativo vincolato dalla legge a tutela di interessi pubblici preminenti. Il giudice amministrativo, in tali casi, non può sostituire la propria valutazione a quella dell'amministrazione, essendo tenuto a verificare esclusivamente la legittimità formale del provvedimento impugnato, senza poter entrare nel merito delle scelte discrezionali compiute. Pertanto, il ricorso avverso il diniego di concessione o autorizzazione fondato su una informativa interdittiva a carico del richiedente deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il medesimo oggetto sia già stato scrutinato e definito in un separato giudizio.