Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47004 del 18 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:47004PEN

Massima

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Il reato continuato, ai sensi dell'art. 81, comma 2, c.p., presuppone che l'agente abbia deciso di commettere i vari reati in un momento precedente la consumazione del primo e li abbia programmati, almeno nelle loro linee essenziali, per il raggiungimento di un determinato fine. Pertanto, non rientrano nella previsione della continuazione i reati che si trovino in un mero rapporto di occasionalità o siano espressione di una abitualità criminale o di un costume di vita, anche se omogenei per bene giuridico offeso. L'unitarietà del disegno criminoso, quale elemento psicologico interno, deve emergere da elementi sintomatici concreti, non essendo logicamente e fattualmente prospettabile un disegno criminoso unitario destinato a snodarsi per tutta la vita matura di un soggetto, poiché ciò attiene piuttosto alla professionalità nel reato, che aggrava la pericolosità del reo e può comportare un aumento della pena, anziché una diminuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIRONI Emilio - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. DE BERNARDIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 21/11/2007 TRIBUNALE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CORRADINI GRAZIA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. CIAMPOLI L., che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza in data 21.11.2007 il Tribunale di Roma, quale giudice dell'esecuzione, ha rigettato la istanza presentata da Pr. Sa. al fine di ott…

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