Il reato di istigazione a delinquere e apologia di delitto di cui all'art. 414 c.p. non sussiste quando le espressioni di solidarietà e supporto contenute in volantini e striscioni distribuiti in occasione di manifestazioni pubbliche siano dirette a contestare l'infondatezza delle accuse mosse nei confronti di soggetti arrestati, anziché a esaltare o provocare la commissione di reati. Ai fini della configurabilità di tali fattispecie, è necessario che le manifestazioni del pensiero abbiano la concreta capacità di provocare l'immediata esecuzione di delitti o, quanto meno, la probabilità che essi vengano commessi in un futuro più o meno prossimo, non essendo sufficiente la mera critica alla legislazione, alla giurisprudenza o l'espressione di un giudizio favorevole sul movente dell'autore della condotta illecita. Il contesto in cui si svolge la condotta e i rapporti di amicizia o coabitazione tra gli imputati e i soggetti arrestati, in assenza di un diretto coinvolgimento degli imputati nell'attività delittuosa ed eversiva contestata ai primi, non assumono rilevanza ai fini della configurabilità dei reati di cui all'art. 414 c.p.