Il procedimento di accertamento della compatibilità paesaggistica, previsto dall'art. 167, comma 5, del d.lgs. n. 42/2004, costituisce un autonomo titolo abilitativo rispetto al profilo urbanistico-edilizio, il cui mancato espletamento da parte dell'amministrazione competente entro il termine di legge di 180 giorni determina l'obbligo di provvedere in via sostitutiva, anche in presenza di eventuali profili di incompatibilità urbanistica dell'intervento, in quanto l'interessato ha comunque diritto ad ottenere una pronuncia espressa sulla compatibilità paesaggistica, la quale può rilevare anche ai fini di altri procedimenti, come quello penale di cui all'art. 181 del medesimo d.lgs. n. 42/2004. Pertanto, l'amministrazione non può esimersi dall'attivare e concludere il procedimento di accertamento di compatibilità paesaggistica, neppure sulla base di valutazioni di mera economia procedimentale, dovendo comunque provvedere entro il termine di legge, pena la nomina di un commissario ad acta in caso di ulteriore inerzia.