Il divieto di transito permanente riservato agli autocaravan, caravan e simili veicoli su una strada comunale, in assenza di adeguata istruttoria e motivazione circa la sussistenza di comprovate esigenze di sicurezza stradale e di caratteristiche oggettive della sede viaria, nonché di ragionevole bilanciamento con gli interessi della categoria interessata, viola il principio di parità di trattamento tra le diverse categorie di veicoli sancito dall'art. 185 del Codice della Strada, risultando altresì sproporzionato e irragionevole, in quanto non idoneo a prevenire i pericoli paventati e non adeguatamente ponderato rispetto alle possibili misure alternative meno restrittive. L'ente proprietario della strada, nell'esercizio del potere di regolamentazione della circolazione stradale di cui agli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, è tenuto al rispetto delle direttive ministeriali in materia, le quali richiedono che le limitazioni a determinate categorie di utenti siano adeguatamente motivate sulla base di elementi istruttori oggettivi e verificabili, attinenti alle effettive caratteristiche della strada e alle esigenze di sicurezza della circolazione, senza discriminazioni ingiustificate. Il mancato rispetto di tali direttive ministeriali, vincolanti per gli enti locali, determina l'illegittimità del provvedimento limitativo della circolazione.