Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25457 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25457PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento di beni altrui, anche se commesso in relazione a una controversia civile per compensi dovuti, integra comunque una condotta penalmente rilevante, che non può essere giustificata dalla successiva transazione tra le parti o dalla mancata prova della violenza o minaccia, essendo sufficiente la sola distruzione del bene. Tuttavia, qualora il reato risulti prescritto al momento del giudizio, il giudice è tenuto a dichiarare l'estinzione del reato, senza poter procedere a un nuovo giudizio di merito, in applicazione del principio di immediata declaratoria della causa estintiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CH. Sa. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 29 aprile 2004 del Tribunale di Brindisi, sezione distaccata di Francavilla Fontana;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. CONTI Giovanni;

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO…

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