Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'indebito assistenziale derivante dal venir meno dei requisiti sanitari per il godimento di prestazioni previdenziali, accertato a seguito di visita di revisione, è ripetibile solo a decorrere dalla data di comunicazione dell'esito di tale accertamento al beneficiario, salvo che l'erogazione indebita sia addebitabile all'assistito e non sussistano le condizioni di un legittimo affidamento. Pertanto, il mero decorso di un periodo di tempo, anche significativo, tra l'accertamento dell'insussistenza dei requisiti e la comunicazione all'interessato, non è sufficiente a far sorgere in capo a quest'ultimo un legittimo affidamento sulla spettanza delle prestazioni assistenziali indebitamente erogate, con la conseguenza che l'Istituto previdenziale è legittimato a richiederne la restituzione a decorrere dalla data di comunicazione dell'esito della visita di revisione. Tale principio, elaborato dalla giurisprudenza di legittimità, si fonda sull'esigenza di tutelare il corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinate all'assistenza sociale, in armonia con il dettato costituzionale di cui all'art. 38 Cost.