Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini della configurabilità del vincolo della continuazione tra reati di associazione per delinquere, non è sufficiente il mero riferimento alla tipologia del reato e all'omogeneità delle condotte, ma è necessaria una specifica indagine sulla natura dei vari sodalizi, sulla loro concreta operatività e sulla loro continuità nel tempo, al fine di accertare l'unicità del momento deliberativo e la sua successiva attuazione attraverso la progressiva appartenenza del soggetto ad una pluralità di organizzazioni, comunque denominate, ovvero ad una medesima organizzazione. La vicinanza cronologica tra i fatti, la tipologia dei reati, il bene tutelato, l'omogeneità delle violazioni, la causale, le condizioni di tempo e di luogo e le modalità delle condotte costituiscono elementi sintomatici del medesimo disegno criminoso, la cui valutazione è rimessa al giudice di merito, il cui apprezzamento non può essere censurato in sede di legittimità se sorretto da motivazione chiara e lineare, né può essere considerato apodittico o manifestamente illogico.