Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18089 del 29 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:18089PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la responsabilità penale dell'imputato sulle dichiarazioni della persona offesa, purché siano assistite da credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, valutate con motivazione rafforzata e coerente. L'apprezzamento unitario degli indizi, anche di portata possibilistica, può consentire di raggiungere la prova logica del fatto, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla mera diversa valutazione delle risultanze processuali. L'aggravante della commissione del fatto su bene esposto per necessità alla pubblica fede sussiste anche quando il veicolo sia dotato di antifurto satellitare, che pur consentendo il successivo recupero, non ne impedisce la sottrazione. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella determinazione della pena, purché la motivazione sia logica e coerente con i fatti accertati e la personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 95/2014 pronunciata dalla Corte d'appello di Milano il 26/3/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita nell'udienza pubblica del 1/4/2015 la relazione fatta dal Cons. Dott. ((omissis))'Utri;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Policastro A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza resa in data 26/3…

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