Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di sgombero di un immobile di proprietà dei ricorrenti, acquisito al patrimonio comunale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'art. 34, comma 3, c.p.a., che consente l'accertamento dell'illegittimità di un atto ai soli fini risarcitori, va applicato in via restrittiva e soltanto quando la domanda risarcitoria sia stata proposta nello stesso giudizio, oppure quando la parte ricorrente dimostri di aver già incardinato un separato giudizio di risarcimento o di essere in procinto di farlo, non essendo sufficiente una mera e generica allegazione di interesse ai fini risarcitori. 2. In assenza delle suindicate condizioni necessarie ai fini dell'applicabilità dell'art. 34, comma 3, c.p.a., il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, non potendosi dare luogo all'accertamento della illegittimità dei provvedimenti impugnati. 3. Il ricorso per motivi aggiunti, concernente l'impugnativa di un provvedimento di sgombero non adottato nei confronti degli odierni ricorrenti ma del conduttore dell'immobile di loro proprietà, deve essere dichiarato inammissibile in quanto i ricorrenti non possono ricevere alcuna utilità dall'impugnativa di tale provvedimento.