Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28067 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28067PEN

Massima

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Il comportamento abituale e sistematico di un soggetto di gestire in modo fraudolento e distrattivo le attività di più imprese, tutte destinate al fallimento, al fine di realizzare un complesso sistema di illecite transazioni finanziarie e di arricchimento personale, integra gravi indizi di colpevolezza per i reati di bancarotta fraudolenta e giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del concreto e attuale pericolo di reiterazione della condotta criminosa, desumibile dalla modalità di gestione delle società, dalla volontà di impedire una compiuta ricostruzione del movimento degli affari attraverso la tenuta artificiosa della contabilità, nonché dalle numerose operazioni attraverso le quali l'indagato è riuscito ad ottenere un ingiusto arricchimento personale o per altri. La scelta della misura cautelare detentiva risulta adeguata e proporzionata, in assenza di elementi idonei a giustificare l'applicazione di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, in considerazione dell'esigenza di limitare al massimo la libertà dell'indagato, la cui condotta è stata connotata costantemente dalla tendenza ad intrattenere molteplici rapporti commerciali e finanziari di matrice delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 15/05/2012 del Tribunale di Brescia;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 18/04/2012, il G.i.p. del Tribunale di Ma…

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