Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10754 del 14 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10754PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di falso ideologico commesso da privato in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p. sussiste quando il soggetto, in possesso di documentazione attestante la reale situazione lavorativa e contributiva, attesta consapevolmente il falso in un'autocertificazione presentata per partecipare a un concorso pubblico, al fine di ottenere un punteggio maggiore rispetto a quello spettante sulla base dei servizi effettivamente svolti, a prescindere dalla natura giuridica della contribuzione previdenziale rispetto alla retribuzione e dal numero di ore lavorative effettivamente prestate, essendo sufficiente la consapevolezza della non veridicità di quanto autocertificato. L'obbligo giuridico di dire il vero sussiste anche quando il privato allega alla propria domanda documentazione rilasciata da terzi, in quanto con la sottoscrizione del modulo il privato fa proprio il contenuto della documentazione allegata, che deve essere considerata riferibile a lui quanto alla veridicità del contenuto, essendo strumentale a sostenere l'autocertificazione del privato stesso. La mancata presentazione di un documento di identità unitamente alla domanda non determina la carenza di valenza certificatoria della domanda, in assenza di espressa previsione in tal senso nel bando di concorso, essendo sufficiente che il bando contenga le indicazioni relative alle conseguenze scaturenti da dichiarazioni mendaci.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CATENA R. - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI E. - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata ad (OMISSIS);
avverso la sentenza del 2/12/2013 della Corte di Appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere dott.ssa ROSSELLA Catena;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso l'annullamento senza rinvio per prescrizione del reato;
uditi, per la ricorrente, i dife…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.