Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2044 del 18 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:2044PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza dei motivi di ricorso avverso la sentenza di condanna, afferma che le censure mosse dal ricorrente attengono al merito della vicenda e non introducono questioni di legittimità, riproducendo pedissequamente le doglianze già esaminate e motivate dalla Corte territoriale. Pertanto, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, in quanto le argomentazioni addotte si configurano come mere doglianze di carattere generico, prive di adeguata indicazione circa la decisività dell'atto istruttorio richiesto e la sua idoneità a condurre ad un esito diverso del giudizio. Il giudice di legittimità, quindi, ribadisce il principio per cui il ricorso per cassazione non può essere utilizzato come un ulteriore grado di merito, ma deve limitarsi a censurare specifici vizi di legittimità della sentenza impugnata, senza poter rimettere in discussione la valutazione delle prove e degli elementi di fatto compiuta dai giudici di merito, salvo che non si tratti di errori logici o manifesta illogicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3801/2005 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 06/12/2006;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE CRESCIENZO UGO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISI…

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