Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28069 del 26 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28069PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando vi è un vincolo associativo continuativo tra tre o più persone, finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con la predisposizione comune dei mezzi occorrenti per la realizzazione del programma delinquenziale e la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e di essere disponibile ad operare per l'attuazione del programma stesso. La prova della partecipazione all'associazione può essere data con mezzi e modi diversi dalla prova in ordine alla commissione dei reati-fine, essendo l'autonomia del reato associativo rispetto ai reati-fine un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità. Tuttavia, per ritenere un singolo associato responsabile dei reati-fine commessi dal sodalizio, è necessaria una prova sicura circa il suo volontario apporto causale alla commissione del fatto, sia pure sotto forma di istigazione o di agevolazione causalmente rilevanti rispetto alla realizzazione del reato-fine, non essendo sufficiente la mera appartenenza all'associazione o la previsione del reato-fine. Il giudice di merito deve quindi indicare, in relazione ai singoli reati-fine contestati, le specifiche modalità attraverso le quali si sarebbe svolto il volontario apporto causale dell'indagato alla loro consumazione, in assenza delle quali la motivazione risulta carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa dal tribunale del riesame di Napoli il 25.7.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. STABILE Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS),…

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