Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19211 del 9 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:19211PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di minaccia aggravata, può fondare il proprio convincimento sulla sola parola della persona offesa, qualora questa trovi integrale conferma nelle dichiarazioni di altri testimoni diretti, senza che sia necessario attribuere rilevanza determinante alle dichiarazioni di altri testi che riferiscono frasi non necessariamente in contrasto con quelle oggetto di contestazione. Tuttavia, una volta riconosciute le attenuanti generiche con giudizio di equivalenza rispetto all'aggravante, la pena applicabile deve essere esclusivamente quella pecuniaria, nel suo massimo edittale, non potendo il giudice irrogare una pena detentiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. FUMO Maurizi - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1218/2010 CORTE APPELLO di LECCE, del 18/02/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del Sost.Proc.Gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto annullamento con rinvio, limitatamente al trattamento sanzionatorio; rigetto nel resto.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza di cui in epigrafe,…

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